L'alfabeto armeno compare nel 405 d.C ad opera di San Mesrop Maštoç che aveva necessità di tradurre la Bibbia in armeno. L'alfabeto ha delle
similitudini con la scrittura liturgica pahlavi e l'alfabeto siriaco, per questo è
stata formulata l’ipotesi di una sua dipendenza da questi. L'idea più
accreditata è che sia modellato sull'alfabeto greco. A sostegno di questa ipotesi
si citano i seguenti riscontri:
l'ordine delle lettere è come quello greco
la forma di alcune lettere sembrano derivare da un tipo di
corsivo greco
I tipi di scrittura sono quattro:
erkatagir (compare nei manoscritti dal V al XIII secolo e nelle epigrafi)
bolorgir (è un corsivo che compare nel X secolo e si diffonde nel XII secolo)
notrgir ( è del tipo minuscolo molto usato tra il XVI ed
il XVIII secolo)
šeghagir (è di tipo obliquo ed è la forma più usata
attualmente).
I due dialetti principali dell'armeno sono l'orientale e l'occidentale che usano lo stesso alfabeto, ma alcune lettere sono pronunciate differentemente.
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