SE IL NERO FOSSE BIANCO






 
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Recensioni


Fotografia, tra emozione e tecnica
di Redazione ilmiolibro, I libri di ilmiolibro.it, 10/07/2014


In tempo di vacanza finalmente possiamo dedicarci ai nostri hobby preferiti oppure possiamo trovarne di nuovi, in ogni caso finalmente regaliamo del tempo a noi stessi.

La fotografia è uno dei passatempi più diffusi, soprattutto oggi che possediamo macchine fotografiche anche senza volerlo, nei pc, nei telefoni, nei tablet.

Partiamo per le vacanze e vogliamo fotografare luoghi, amici, usanze, divertimenti, e perché allora non fermarsi e, con maggiore cura, tentare di immortalare una luce particolare, l'intensità di un colore, l'emozione di un momento, il caos nell'ordine, un concetto, un'astrazione?

Stefano Benedetti, in Se il nero fosse bianco, mette a disposizione la sua esperienza di fotografo, acquisita in decenni di attività professionale, piacevolmente combinata, per la gioia dei lettori, con una gradevolissima abilità esplicativa e narrativa, per raccontarci l'arte della fotografia, nei suoi aspetti più tecnici come in quelli più intrinseci.

Dalla sezione aurea alla regola dei terzi, alle linee prospettiche, con tanto di schemi e documentazioni tecniche integrative di ogni tipo (il diaframma, l'otturatore, i tempi...), ma intervallate da ampie digressioni sui trucchi per modulare intensità ed emozione, per dare rilievo alle sensazioni, alle storie che andremo a rappresentare nelle nostre fotografie, che si riveleranno, sempre, personalissime interpretazioni della realtà. Con un importante monito al rispetto per la condizione sociale e la riservatezza altrui. E infine qualche accorgimento per fotografare soggetti particolari: insetti e animali in genere, natura, città, cielo, acqua, pioggia...

Quasi tutti gli strumenti elettronici di cui ognuno di noi dispone oggi sono provvisti da qualche parte, in qualche angolino recondito, di un micro-occhio che osserva noi stessi e che, adeguatamente istruito, ci permette di immortalare tutto. Ma proprio tutto. Lecito o non lecito che sia. E allora vale la pena di approfondire la conoscenza di quest'arte e cercare di fare le cose per bene.

Questo breve manuale non vi lascerà questioni in sospeso, ma vi proporrà una soluzione esauriente per qualunque immagine vogliate creare.



La recensione di Tiziano

Analisi emozionale e tecnica dell'arte fotografica


Esprimo i miei più sentiti complimenti a Stefano per questo bellissimo libro dedicato all'arte della fotografìa. Il lettore fin dalle prime pagine e foto esplicative resta coinvolto ed affascinato da questo mondo sconosciuto alla maggior parte delle persone, ma ricco di importanti nozioni, tecniche, curiosità e punti di vista inesplorati. Indubbiamente la realtà locale della foto introduce elementi che non sono propri della realtà senza confini dalla quale possiamo cogliere solo un suo frammento bidimensionale. La prospettiva, la luce, l'inquadratura, il tempo, il diaframma, la situazione, rendono unica una foto e il suo significato profondo, il significato che desidera darle il fotografo, il significato che viene colto dall'osservatore della fotografìa. Stefano ha descritto molto bene nel suo libro, la storia della fotografia, le tecniche per ottenere una valida inquadratura tenendo conto dei fattori geometrici e matematici sempre presenti in natura e nella nostra vita: sezione aurea, proporzione dei rettangoli e delle aree visive, regole dei triangoli rettangoli ed isosceli, linee orizzontali, verticali e convergenti, e molto altro. Il testo chiaro e scorrevole fa sempre riferimento alle fotografie, rigorosamente in bianco e nero, anche se sarebbe meglio dire, in ottime scale di grigio, aiutando il lettore a contestualizzarne il discorso tecnico e stilistico. La bellezza del libro è da riconoscere sia per quanto riguarda le spiegazioni ed informazioni su questo mondo abbastanza sconosciuto ai più, sia per i luoghi e situazioni immortalati dalle fotografie: mare, deserti, città, luoghi di lavoro, villaggi lontani, disagio della povertà, macrofotografie di insetti, affollamento urbano, panorami, percezioni del movimento e molto altro. Sono importanti anche le nozioni di ottica e oculistica che ci fanno comprendere l'importanza, tra le altre cose, della corretta distanza di visione della fotografìa per non perdere i dettagli ma neppure la visione generale dell'immagine. Per il lettore più esigente e tecnico sono presenti molte tabelle che forniscono tutti i parametri necessari, utili soprattutto per i possessori ed utilizzatori di apparecchi fotografici con impostazione manuale, per ottenere le migliori performance dalle proprie fotografie. Il libro di Stefano ci fa comprendere quanto sia importante considerare gli aspetti trattati per ottenere il massimo dell'informazione e piacevolezza da una determinata ripresa fotografica; è vero che la mano e l'occhio del fotografo vanno oltre qualsiasi  regola tecnica, però indubbiamente la conoscenza di quanto ha scritto Stefano, costituisce un buon 75% sulla qualità del risultato finale. Consiglio a tutti gli appassionati di fotografìa ed anche ai neofiti di leggere attentamente questo libro perché può trasmettere, se compreso nel suo insieme, un patrimonio di esperienza e conoscenza non comune. E' generoso da parte di Stefano, condividere il suo know-how con tutte le persone e certamente ciò gli rende onore. Per concludere desidero fare una riflessione sui luoghi visitati da Stefano per ottenere le fotografie pubblicate su questo libro ed anche sullo spirito con il quale ha desiderato effettuare le sue foto: oltre alle sue notevoli capacità mostra un animo avventuroso, profondo, gentile e con desiderio di conoscenza ed esplorazione. Complimenti meritati a Stefano e complimenti anche a Roberta per il suo contributo alle immagini di questo libro.





La recensione di Adriana Valabrega

Fotografare nell'attimo che fugge


Il libro di Stefano Benedetti Se il nero fosse bianco descrive in modo chiaro e comprensibile per tutti come fotografare con occhio filosofico il cosmo che ci circonda: i luoghi naturali, i luoghi architettonici, tutti i tipi di esseri viventi. Lo spazio e il tempo si restringono e si dilatano a piacere. Il movimento è imprigionato dallo scatto: il volatile continua a volare, l'acqua del fiume scorre. Le geometrie architettoniche sono eterne nella loro staticità perfetta ed esprimono silenzio.  L'essere umano vive e l'occhio del fotografo  esprime se stesso, le proprie emozioni mentre il suo respiro respira e il suo occhio "scatta". E' possibile scoprire ciò che è nascosto, svelare la verità che si nasconde nell'espressione dell'altro.  E' evidente che la "magia" di ogni scatto è nel rapporto fenomenico che si crea. Tra il soggetto e l'oggetto si stabilisce un legame, un ponte invisibile nell'intuizione spazio-temporale; i nostri concetti puri ordinano il molteplice sensibile. Il risultato di ogni foto è nell'armonia sottile, in bilico, in una sintesi di colori, di suoni, di sfumature, di lontananze e di vicinanze, che non sono solo spaziali, ma anche psicologiche, perchè rivolte al presente del presente, del passato, del futuro.





La recensione di Ornella

Se il nero fosse bianco


Stefano Benedetti fa della fotografia non solo un'arte magnifica ma anche una lunga, inconfondibile poesia d'amore. Infatti in questo lungo atto d'amore appassionato, perché tale è questo libro, troviamo tutto, ma proprio tutto: la storia, le tecniche, i segreti della bella fotografia. E' impossibile non sentirsi coinvolti a migliorare e sperimentare tecniche che non conoscevamo e che ci faranno certamente vedere il nostro soggetto da fotografare sotto un'angolazione nuova e perfetta. Ero, lo confesso una occasionale e molto scarsa fotografa, ma ho un marito musicista che è anche un fotografo di grande capacità interpretativa del soggetto che ha innanzi, sia esso una persona, un animale, un oggetto, un paesaggio. E' da lui che ho cominciato a capire quanto la fotografia sia una vera arte, una vera e propria interpretazione di ciò che si vuole fotografare. E questo libro ha ulteriormente ampliato la mia conoscenza regalandomi nel contempo intense emozioni. Le bellissime fotografie sono di grandissimo aiuto nel capire come e quando riprendere il soggetto scelto. Quello di Stefano Benedetti è un libro tecnico e poetico ad un tempo, un libro scritto per comunicare l'amore e la conoscenza di cui l'autore è fantastico portatore.





La recensione di Tata

Se il nero fosse bianco


Per il mio diciottesimo compleanno mio padre mi regalò una macchina fotografica: prima dell'acquisto girammo i negozi di mezza Milano, andammo pure alla SMAU. Comprai una reflex. Poi sono venuti i consigli, le prove, i manuali. Poi sono arrivate la macchine digitali. Un po' mi è dispiaciuto. Il manuale di Stefano Benedetti mi riporta indietro, mi spiega anche quello che non ho mai saputo, su come si costruisce e come si legge un'immagine, come funziona l'occhio umano, come funziona il cervello, la psicologia e il linguaggio, ma mi spiega anche che un fotografo deve avere un codice morale: deve essere discreto e rispettoso delle regole ma anche del soggetto, del suo stato, dei suoi sentimenti, delle paure e dei bisogni. Un fotografo è prima di tutto un Uomo che guarda, che interpreta e registra fatti ed eventi, ma anche che sente, si commuove, partecipa, comunica e testimonia. Tata





La recensione  di Giampiero Barale

Se il nero fosse bianco


Un libro di grande formato veramente interessante, per fotografi provetti e/o amatoriali. Una prima parte molto tecnica sulla composizione fotografica e le sue regole,non facilissima ma assai ben spiegata ed illustrata con l'aiuto di parecchie foto campione.Una seconda parte più creativa con la trattazione delle principali tecniche di ripresa, anche questa con foto esplicative molto interessanti. Non manca la sezione che spiega ed illustra come riprendere al meglio i vari ambienti e le varie attività umane.Completano il tutto una trattazione tecnica sugli strumenti di ripresa ed un glossario molto dettagliato. Il testo si riferisce sia alla foto tradizionale che a quella digitale. La scrittura è piana e scorrevole;le illustrazioni,tutte rigorosamente in bianco e nero,sono molto belle. Un libro da leggere e da guardare.





La recensione di Sonia Bottai

Se il nero fosse bianco


L’Arte per la scultura, pittura, danza, musica e teatro è sempre innata nell’animo della creatura terrestre e questo lo testimonia tutt’ora ciò che è rimasto e trasmesso dal tempo antico. Quando fu inventata la macchina fotografica: si dice che le prime scoperte e gli studi furono iniziati nell’antica Grecia e che in seguito si concretizzarono agli inizi dell’800 portando alla realizzazione di uno strumento capace di registrare il mondo circostante grazie all'effetto della luce. La fotografia si impose come mezzo artistico capace di supportare e affiancare le altre Arti visuali. Infatti, la fotografia dona la viva testimonianza del passato e presente dapprima come procedimento di raffifurazione del paesaggio e della architettura e infine strumento per ritrarre la nascente borghesia e il popolo. Quest’Arte si è sviluppata tale che molto spesso possiamo godere di immagini sbalorditive che i fotografi professionisti, con molta pazienza e giorni dedicati, sono riusciti a coglierne l’attimo sorprendente. Scattare una foto lo può fare chiunque; con il cellulare, il degital o altro, ma se si vuole gustare il vero piacere di particolari immagini è primordiale essere in possesso di una autentica macchina fotografica con speciali teleobbiettivi. Ma pur essendone in possesso a volte non basta per colui o colei che vuole intraprendere questa stupenda Arte. L’amore e la passione per la fotografia ha così stimolato il talento di Stefano Benedetti per dedicare tempo e lavoro a scrivere un libro dove si trovano accurate spiegazioni ed esplicite foto in cui si può acquisire un’ottima tecnica sull'inquadratura, luce, diaframma, tempo e sulle varie situazioni... Rendendo partecipi, affascinare, coinvolgere e stimolare la curiosità in molti punti di vista inesplorati e sconosciuti del mondo dell'arte fotografica di chiunque abbia interesse a iniziare a scattare. Complimenti davvero all’Autore per la bravura e l’ottimo lavoro. Consiglio di leggerlo!     

La recensione di Elio Emilio Senesi

Se il nero fosse bianco


Se il nero fosse bianco. Quale altro titolo più appropriato avrebbe potuto scegliere Stefano per la sua opera? Mi cimento a fare una recensione, credo molto difficile per me, ignorante della materia. Tutti io compreso, crediamo di sapere cos’è la fotografia. In realtà non sappiamo nulla, ci soffermiamo a guardare la foto, può piacerci oppure no, ma non apprezziamo la forma, quanto ci può dire; i colori… si guardiamo i colori ma se avrete la pazienza di seguire le scene che verranno leggendo quest’opera, scoprirete che i colori sono il bianco e il nero… e che colori! La fotografia diventa arte, come uno scritto diventa un libro, ci parla in silenzio mostra le sfumature, ci fa vedere gli angoli nascosti, ci mostra quello che siamo. Stefano c’insegna cose nuove, come si legge una fotografia? Io non lo so, ho seguito le sue istruzioni, ho preso una foto 15 x 18 e l’ho guardata ad una distanza di 45 cm, incredibile ha un sapore diverso, come leggere un quadro dall’angolazione giusta. L’autore nel percorso oltre che mostrarci ottime fotografie, c’insegna anche i metodi giusti per ottenerle. Effettivamente osservando le fotografie scattate dall’autore si può essere certi di centrare appieno il soggetto senza dispersioni cosa che può non essere col colore che allargando l’immagine ti riempie di colore togliendo quello che la foto potrebbe trasmettere. Osservate l’immagine che trovate a pag. 11, la reputo bellissima, cercate d’immaginarla a colori, credo che potrebbe essere una foto da eliminare. Se avete passione per la fotografia e avete desiderio di scattare foto per voi stessi e per stupire gli amici, credo che l’Opera di Stefano sia completa e molto dettagliata, certamente in grado d’istruire. Bravo Stefano complimenti per le foto.





La recensione di Anna Maria Cupidi

Se il nero fosse bianco


Una raccolta attenta di immagini volte a cogliere l'attimo, l'essenza del momento! Nel libro vengono spiegate le regole che consentono di poter realizzare "lo scatto perfetto". Tutte le foto ci portano a voler capire come immortalare l'attimo! Il momento che vogliamo conservare e imprimere nel tempo. Nella sua carrellata di foto e spiegazioni, Stefano ha voluto condividere la sua percezione di realtà, ha imprigionato emozioni e tecnica, per regalare stralci di vita, attimi di quotidianità, ha carpito le piccole mosse che danno significato a un gesto, come la donna che munge e la pecora che gira la testa, quasi per incrociare lo sguardo verso la persona che la accudisce. L'angelo con la testa china, prostrato davanti alla desolazione della morte. Scatti in bianco e nero, per isolare l'essenza del momento dalla vivacità del colore, rendere l'istante del "click" etereo, impalpabile, quasi surreale. Nelle pagine di questa interessante raccolta, troviamo la tecnica dell'immagine mimetizzata, quella posizionata a una angolatura perfetta e quella sbiadita, tutto per portare il lettore a concepire il modo di fare della fotografia un'arte! Complimenti a te Stefano! Per come hai saputo racchiudere in poche pagine tante informazioni importanti, per gli appassionati di fotografia, ma anche per come hai stimolato l'interesse per chi invece è solo principiante. Dopo aver letto questo libro e averlo apprezzato veramente molto, non posso che invitare tutti a leggerlo e augurarvi di passare qualche ora in completo relax, nell'analizzare il libro assaporandone il contenuto fino alla fine. Auguri Stefano e un caro saluto da Anna Maria Cupidi.

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